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PER LO SVILUPPO IN ITALIA DELLA NUOVA ARCHITETTURA |
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Governo Italiano
Al Presidente del Senato
Al Presidente della Camera
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Al Presidente della Biennale di Venezia
Appello per lo sviluppo in Italia della nuova architettura
L’architettura italiana attraversa una situazione drammatica.
Mentre in altre nazioni europee, in particolare in Francia, in
Germania, in Spagna, negli ultimi decenni sono state
realizzate grandi opere di interesse sociale che hanno
trasformato sensibilmente l’ambiente urbano mettendo a
disposizione dei cittadini nuovi servizi che esprimono lo
spirito del nostro tempo, in Italia iniziative del genere si
contano sulle dita, mancano di una meditata programmazione e
si devono quasi sempre all’intervento di architetti stranieri.
Nel riconoscere il carattere positivo dell’apporto di forze
culturali esterne non si può fare a meno di notare che una
delle ragioni della preferenza loro accordata si deve alle
realizzazioni compiute, realizzazioni per le quali in Italia
sono mancate le premesse concrete, con la conseguenza di aver
privato gli architetti italiani di quelle occasioni di lavoro
che avrebbero permesso loro di offrire un contributo originale
all’attuale stagione di rinnovamento della architettura.
Il rischio di questa situazione è che si interrompa la
continuità di una ricerca che ebbe inizio negli anni trenta
del Novecento per opera di un gruppo di architetti di cui oggi
si celebra in ambito internazionale la capitale importanza per
lo sviluppo della modernità in architettura; uomini come
Terragni, Gardella, Albini, Scarpa, Samonà, Libera, Moretti,
Ridolfi.
Il naturale sviluppo della linea di ricerca iniziata da questi
architetti, e portata avanti con spirito innovativo da molti
degli esponenti delle generazioni successive, rappresenta una
irrinunciabile risorsa culturale italiana che non può essere
ulteriormente vanificata e ignorata, come è avvenuto nelle
ultime edizioni della Mostra Internazionale di Architettura
della Biennale di Venezia. Per rilanciare l’architettura
italiana anche sul piano internazionale occorrono una serie di
provvedimenti che riducano l’inerzia dell’apparato burocratico
e consentano libero accesso ai concorsi aldilà di selezioni
basate esclusivamente sul lavoro già compiuto, selezioni che
precludono alle nuove generazioni l’accesso agli incarichi più
significativi e bloccano così il vitale ricambio
generazionale.
Oltre a ciò è necessario potenziare il Darc, facendone un
organo di promozione, anche per limitare il potere totalmente
autonomo delle Soprintendenze facendo sì che le decisioni che
riguardano i nuovi servizi urbani e territoriali vengano prese
non da una sola persona, ma all’interno di un consesso in cui
siano rappresentati gli esponenti delle diverse
amministrazioni, mettendo fine a un diritto di veto che ha
privato l’Italia di molte opere significative rimaste sulla
carta.
Ci rivolgiamo pertanto alla Presidenza della Repubblica
Italiana, al Governo Italiano, al Parlamento, al Ministero per
i Beni e le Attività Culturali, al Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti, alla Presidenza della Biennale di
Venezia, alle forze politiche di ogni tendenza interessate al
futuro delle nostre città e agli esponenti
dell’amministrazione dei Beni Culturali più aperti alla
innovazione, perché si impegnino a modificare una situazione
negativa che ha posto il nostro paese in condizioni di
inferiorità nel consesso internazionale.
Prof. Arch. Gianni ACCASTO - Roma
Prof. Arch. Michele ACHILLI - Milano
Prof. Arch. Augusto Romano BURELLI - Università di Venezia
Prof. Arch. Guido CANELLA - Università di Milano
Prof. Arch. Fabio CAPANNI - Università di Firenze
Prof. Arch. Massimo CARMASSI - Pisa
Prof. Arch. Marco CASAMONTI - Università di Genova
Prof. Arch. Francesco CELLINI - Università "Roma Tre"
Prof. Arch. Francesco COLLOTTI - Università di Firenze
Prof. Arch. Claudio D'AMATO GUERRIERI - Università Bari
Prof. Arch. Antonio D'AURIA - Università di Firenze
Prof. Arch. Piero DE ROSSI - Torino
Prof. Arch. Mario DOCCI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Maria Grazia ECCHELI - Università di Firenze
Prof. Arch. Vittorio GREGOTTI - Milano
Prof. Arch. Aimaro ISOLA - Università di Torino
Prof. Arch. Salvo LO NARDO - Palermo
Prof. Arch. Paolo MARCONI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Antonio MONESTIROLI - Politecnico Milano
Prof. Arch. Manfredi NICOLETTI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Renato NICOLINI - Università "Roma Tre"
Prof. Arch. Carlo Maria OLMO - Preside Politecnico di Torino
Prof. Arch. Nicola PAGLIARA - Università di Napoli
Prof. Arch. Roberto PALUMBO - Preside facoltà "Valle Giulia"
Università "La Sapienza" Roma
Prof. Ing. Lucio PASSARELLI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Giacomo PIRAZZOLI - Università di Firenze
Prof. Arch. Mario PISANI - Università di Aversa
Prof. Arch. Paolo PORTOGHESI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Franz PRATI - Università di Genova
Prof. Arch. Franco PURINI - Università "La Sapienza" Roma
Prof. Arch. Fabrizio ROSSI PRODI - Università di Firenze
Prof. Arch. Luciano SEMERANI - Università di Venezia
Prof. Arch. Ettore SOTTSASS - Milano
Prof. Arch. Cesare STEVAN - Preside Politecnico di Milano
Prof. Arch. Laura THERMES - Università di Reggio Calabria
Prof. Arch. Paolo ZERMANI - Università di Firenze
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