PREMESSA
L’archiviazione
minuziosa di gran parte del patrimonio storico-architettonico del
territorio e della città di Naso (considerando il confine comunale
prima del 27 Settembre 1925, data dell’autonomia del comune di
Capo d’Orlando), insieme all’esame dei documenti d’archivio e
delle carte storiche, mi ha consentito di accertare la profonda
relazione tra la presenza delle numerose chiese rurali, il
“fervore” religioso e l’economia del territorio e soprattutto,
d’individuare nelle chiese rurali, gli “anelli di unione” tra
l’uomo e la campagna, come “segni” dell’insediamento umano,
strettamente connessi allo sfruttamento del territorio.
Ciò
è inoltre, confermato dalla vicinanza, nei pressi delle chiese (sia
padronali, che di proprietà della Curia), di strutture produttive,
quali trappeti, filande, mulini e palmenti, oltreché di piccoli
insediamenti.
Rilevando
dodici delle trentanove chiese rurali tuttora esistenti, e
rintracciando dati d’interesse storico nelle costruzioni,
conservate, trasformate o in rovina, emergono gli elementi
caratterizzanti l’arte del luogo e le “stratificazioni”, le
modifiche, che il territorio ha subito, smarrendo nel corso dei
secoli la propria identità.
Questo
lavoro, esprime l’intento di “ritrovare” quest’identità,
tramite l’analisi delle fonti bibliografiche, archivistiche e
cartacee, e del manufatto architettonico, la chiesa rurale, come
testimonianza storica concreta, per recuperare la “memoria” e
realizzare un “nuovo” e proficuo rapporto con il territorio.
l’autore
Arch. Katia Rifici
|