Un
successo annunciato, visto il grande consenso
di pubblico ottenuto nella scorsa stagione
estiva dalla stessa compagnia, il Teatro
Stabile di Catania, che ha portato la commedia
in giro per vari teatri siciliani.
La
presenza del grande attore siciliano, vero
maestro del palcoscenico teatrale, costituisce
un'ulteriore attrattiva per un'opera recitata
interamente in dialetto, e proprio per questo
avvertita in maniera ancora più reale dagli
spettatori.
Un'opera che, seguendo le peripezie amorose
dei suoi personaggi, entusiasma il pubblico
con la descrizione in chiave ironica dei
sentimenti umani, immutabili in ogni
luogo e in ogni tempo.
La
commedia ruota intorno alla figura di
Padre Attanasio, interpretato da Musumeci, un
irresistibile Don Abbondio nostrano,
dispensatore di consigli più o meno efficaci
che, suo malgrado, si ritrova al centro di
un'intricata quanto esilarante vicenda di
passioni e gelosie.
"Me
maritu c'è...
morta sugnu!…"
Come resistere all'esclamazione
accorata di una moglie vittima della
gelosia (per la verità non del tutto
infondata) del marito? Questa e altre
situazioni caratterizzano l'intera
opera teatrale, in un susseguirsi di
equivoci, litigi e chiarimenti.
C'è
infine tutto il tipico fatalismo
siciliano nella frase con cui Padre
Attanasio, appianata ogni divergenza,
chiude la commedia: "Fiat
voluntas Dei!", sia fatta la
volontà di Dio… |
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Una
commedia da vedere e rivedere, proprio per
l'eccezionale capacità di improvvisazione
dell'ottimo Musumeci, che riesce a rendere
sempre nuova e divertente ogni situazione.
Cristina
Ricciardo