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Costume & Societą

 

A cura di Cristy & Sabry 

 

   
 
Il capriolo nel Parco dei Nebrodi 

Uno splendido animale appartenente alla famiglia dei Cervidi, il capriolo, potrebbe nei prossimi anni arricchire la gią variegata fauna del Parco dei Nebrodi, grazie ad un'iniziativa intrapresa dall'Ente Parco e avente come obbiettivo finale quello di reintrodurre la specie nei boschi nebroidei, una specie da tempo estinta in Sicilia. Si tratta di un progetto ambizioso, iniziato lo scorso dicembre, quando nei pressi di Galati Mamertino, precisamente in contrada Miserella, sono arrivati cinque esemplari di capriolo, un maschio e quattro femmine gravide. Gli animali sono stati prelevati dal Parco di Carreca, in provincia di Parma, una zona con caratteristiche ambientali simili a quelle del Parco dei Nebrodi. Il progetto ha subito incontrato l'opposizione del "Comitato di protesta e proposta", costituito da cacciatori e agricoltori nebroidei e presieduto da Pietro Miraglia. Quest'ultimo, facendo riferimento al decesso di due caprioli, non ha lesinato le sue critiche all'iniziativa, a suo avviso destinata al fallimento viste le attuali condizioni del Parco, divenuto nel corso degli anni, soprattutto a causa di incendi e disboscamenti, inadatto alla sopravvivenza di tali animali.

"E' una questione di punti di vista - ci ha spiegato Maria D'Amico, consulente ambientale e responsabile del progetto insieme ad altri volontari specializzati - č chiaro che il nostro č un modo diverso di intendere lo sviluppo del territorio. L'estinzione del capriolo risale al 1800, ed č dovuta alla caccia spietata dell'animale perpetrata dall'uomo in quel periodo. Il nostro principale obbiettivo č attualmente quello di studiare la specie per un paio d'anni, di monitorare il loro comportamento. Solo alla fine dell'esperimento sapremo se, come ci auguriamo, il capriolo potrą essere reintrodotto nel Parco". Ma come prosegue il progetto?

"Il progetto sta andando benissimo - ci assicura la dottoressa D'Amico - il decesso di due degli animali, avvenuto poco dopo il loro arrivo, era prevedibile, considerando che hanno viaggiato senza soste per oltre un giorno. Ma gli altri tre si sono ripresi perfettamente, vengono osservati 24 su 24 da una troupe di operatori  in un'area di semicattivitą, vale a dire in un ambiente naturale di circa tre ettari, uno spazio recintato ma sufficientemente ampio per garantire la loro sopravvivenza". Intanto le due femmine sono gravide e per la prossima primavera si aspetta la nascita di nuovi caprioli, evento atteso con ansia anche dai visitatori che gią in gran numero si recano nella zona per ammirare i nuovi ospiti del Parco.

                                                                                                                Cristina Ricciardo

Foto tratte dal depliant a cura dell'Ente Parco

 

 

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