Capo d’Orando – FP- “Il futuro delle
politiche sociali dipende anche da noi, dalla qualità dei nostri
progetti. In questo campo, il Cesv, Centro Servizi per il Volontariato
di Messina, metterà sempre di più a disposizione le proprie risorse
umane ed economiche a favore della nostra provincia, con patti
territoriali e progetti formativi per un volontariato consapevole delle
proprie potenzialità”. Di fronte a circa 200 persone, tra rappresentanti
delle associazioni (in tutto 45) e delle istituzioni della provincia di
Messina, il presidente del Cesv Antonino Mantineo, assieme a Carmen
Cordaro e a Rosario Ceraolo, rispettivamente vicepresidente e direttore
del Centro Servizi per il Volontariato, hanno presentato, alla Villa
Piccolo di Capo d’Orlando, la programmazione 2005 dell’Associazione di
piazza Duomo. L’Assemblea programmatica, un appuntamento annuale del
Centro, si è concentrata su alcuni settori decisivi per il futuro dello
Stato sociale nel territorio di Messina. Dalle politiche socio-sanitarie
e per i migranti a quelle per l’infanzia e l’adolescenza, la terza età,
la cittadinanza e la promozione dei diritti, le pari opportunità e
politiche di genere, le politiche ambientali e la protezione civile.
Dopo il saluto del sindaco di Capo d’Orlando, Massimo Carrello, che ha
ribadito la piena disponibilità del Comune verso il volontariato e di
Vito Puccio, presidente del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per
il Volontariato della Regione Sicilia , Annamaria Passaseo, referente
dell’area Formazione del Cesv, ha illustrato le linee guida del lavoro
dei gruppi tematici del Centro Servizi, con proposte e idee da tradurre
in progetti concreti in tutto il corso del 2005. Subito dopo, è
intervenuto Saverino Richiusa, componente dell’Ufficio Piano
dell’assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e alle Autonomie
locali della Regione Siciliana. Sia per Richiusa, che per il sociologo
Salvo Cacciola, presidente dell’Osservatorio Mediterraneo Onlus, “il
futuro dello Stato sociale dipende dall’azione integrata di tutti questi
soggetti. I piani di zona in Sicilia, una regione in cui ne sono stati
approvati 40 su 55, sono solo all’inizio. La partecipazione del Terzo
Settore e delle associazioni nella programmazione, insieme con la
formazione dei volontari, è sempre più indispensabile” . A sua volta,
Carmen Cordaro, vicepresidente del Cesv, ha sottolineato «la necessità
di superare la frammentazione del volontariato.
FRANCO PERDICHIZZI |