-News scritta il 24/07/2004
Consiglio comunale, il dibattito sulla crisi

Comunicato Stampa n. 514 del 24 luglio 2004 Consiglio comunale, il dibattito sulla crisi Cinque ore di dibattito politico con tanti messaggi più o meno velati e fin troppo scontate dichiarazioni d’amore per Capo d’Orlando. Questa, in sintesi, l’ultima seduta del Consiglio comunale orlandino alla quale hanno preso parte tutti i 20 consiglieri, il sindaco Massimo Carrello e la giunta comunale al gran completo (assente solo l’assessore dimissionario Mario Stancampiano). Per quanto riguarda la crisi, su richiesta del sindaco Massimo Carrello, confronto rinviato alle ferie di agosto. Dibattito fin troppo pacato, sereno, ma non per questo privo di pesanti stoccate e purtroppo anche di qualche piccola caduta di stile che ha suscitato per fortuna solo ilarità. «Ringrazio tutti i consiglieri comunali - dice il presidente Filippo Lanza - per aver partecipato con grande serietà e serenità al dibattito sulla situazione politica in atto, dimostrando ancora una volta di avere tutte le carte in regola, maggioranza, minoranza ed indipendenti, per fare molto, e molto bene, per il nostro paese pur nel rispetto dei ruoli e delle singole appartenenze». Fra gli elementi degni di maggior nota, le grandi aperture fatte dal consigliere neo indipendente, Rosario Abate («Abbiamo fatto una scelta che ci porta al momento a metterci un po’ da parte, ma sulla risoluzione dei problemi veri di Capo d’Orlando, signor sindaco, sarò certamente al suo fianco»), di Salvatore Letizia («Il sindaco venga in Consiglio a dirci quali punti programmatici vuole e può realizzare e ne discuteremo»), di Aldo Sergio Leggio («Non siamo il 118 che va in soccorso di qualcuno, ma sui problemi questa opposizione, che non vede il sindaco come un nemico, è pronta, come ha sempre fatto, a dare il suo contributo per il bene di Capo d’Orlando»), e di Dario Lipari («Rappresento soltanto la lista Faro, ma sulle cose che condivido ho sempre dato il mio voto»). Tutti gli intervenuti hanno inoltre manifestato stupore per la scelta compiuta dal gruppo dei 5 consiglieri di maggioranza che si ispirano ai valori di Forza Italia, ma che hanno preferito la via dell’indipendenza. Aurelio Mirabelli, ricordando che gli assessori sono persone elette dai cittadini e complimentandosi con il sindaco per non aver ceduto alle richieste di posti, ha definito il confronto una «verifica di poltrone», visto che per 8 punti sui 9 proposti dai neo indipendenti era stato trovato un sostanziale accordo. Barbara Radici ha preso «le distanze da coloro che per un anno hanno partecipato all’amministrazione e oggi sono solo capaci di denigrarla. Come tesserata di Forza Italia chiederò ai vertici del partito di fare chiarezza». Maria Grazia Riscifuli ha sostanzialmente accusato gli indipendenti di aver fatto «corse in avanti» e di aver cercato di «consolidare posizioni personali da portare un domani all’incasso» piuttosto che lavorare per gli interessi del paese. Calogero Amadore si è chiesto quale sia il collante che tiene insieme un gruppo che non ha affinità politiche né di amicizia personale. Ma ha anche ricordato al sindaco che «le mele marce vanno eliminate quando si è ancora in tempo». Tutti d’accordo sulla difesa degli assessori: «Sono stati eletti con Carrello dagli stessi cittadini». E Dario Lipari, riferendosi al neo gruppo indipendente, ha aggiunto: «Nella vita si possono risolvere le cose che vengono dalla ragione, non quelle che sono irrazionali». La difesa d’ufficio è toccata al capogruppo Renato Oteri: «Riportiamo il malumore che c’è nel paese. E’ vero che qualche finanziamento è arrivato, ma forse la gente guarda a cose più spicciole». Nessuno scandalo per la richiesta di maggiore visibilità in giunta: «Il gioco delle poltrone in politica c’è sempre stato. Può dare slancio all’attività amministrativa e rappresentare una maggiore sicurezza per il sindaco». L’assessore Sanfilippo ha auspicato «il ritorno della politica, quella vera, al posto dei personalismi», mentre il vicesindaco Salvatore Mantineoha manifestato apprezzamento per le posizioni assunte dalla minoranza. «Abbiamo sostenuto Carrello – ha detto Mantineo – perché ci garantiva la costituzione a breve della Casa delle Libertà, mentre gli altri candidati parlavano solo di civicità. Non l’abbiamo ancora fatto perché capivamo che dovevano avvenire degli assestamenti. Ma posso assicurare che da qui a poco ci sarà la Casa delle Libertà». Ma il coordinatore di An non ha risparmiato qualche frecciata: «Io come coordinatore di un partito mi sono sempre confrontato con l’elettorato. Mi spiace che altri coordinatori non si siano mai confrontati e che li ritroviamo sempre in partiti diversi». Il sindaco Massimo Carrello ha fatto un’ampia ricostruzione dei fatti che hanno portato all’attuale crisi («Un gioco perverso della politica, nel quale qualcuno ha venduto l’anima forse per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei miei confronti»), del lavoro svolto (elogiando l’assessore Stancampiano e il consigliere Abate per l’impegno profuso), i numerosi finanziamenti portati a Capo d’Orlando. «Abbiamo perorato la causa di Capo d’Orlando per le grandi opere - ha detto fra l’altro Carrello - ma ci è stato chiesto di occuparci solo dell’ordinaria amministrazione. Io però voglio dare uno sviluppo economico a questo paese». Fra le altre cose, il sindaco ha annunciato che è stato vinto il ricorso al Tar sui Piani integrati strategici per il commercio. Sul Piano regolatore: «Non abbiamo fatto noi il Prg che è stato approvato nel gennaio 2003, ma stiamo solo portando avanti l’iter. Abbiamo lasciato assolutamente liberi i tecnici di elaborare i pareri sulle osservazioni fatte dai cittadini, e forse è proprio questo il prezzo che qualcuno ora mi vuole far pagare». A chi chiede cosa questa Amministrazione vuole fare, il sindaco ha risposto secco: «La relazione previsionale e programmatica, che avete definito un libro dei sogni, è il nostro vangelo». Secondo il sindaco, in agosto, si potrà ragionare sul cambio della geografia politica e degli uomini, ma non su un diverso progetto politico, altrimenti si può anche arrivare «a rimettere il mandato». Tutti d’accordo, infine, sui motivi della crisi: è la mancata costituzione dei partiti, che ha fatto emergere i personalismi. Leggio ha sottolineato che «la maggioranza è crollata perché in politica non si può fare la somma di tutto e perché non basta avere una tessera in tasca per avere l’appartenenza ad un partito»; Annalisa Germanà ha ribadito che «la coalizione chiamata a guidare questo paese, si è rivelata solo un cartello elettorale». Infine, Fernando Biscuso: «Qualcuno che ama fare il puparo dall’esterno, non vuole la costituzione dei partiti. Sulla soluzione dei problemi ci siamo, ma sono le persone che stanno alle spalle che ci dividono». Relativamente ai problemi ancora aperti fra maggioranza e neo indipendenti, cioè la cessione dei terreni di Amola ai concessionari e l’evidenza pubblica per il porto, le posizioni non sono lontane. Su Amola il problema sembra stare solo nel prezzo ritenuto troppo basso dai consiglieri dissidenti, mentre sul porto il sindaco Carrello ha ribadito di non avere nulla in contrario sull’evidenza pubblica e di non aver blindato la proposta di convenzione con Italia Navigando, società ministeriale disposta a finanziare il completamento della struttura in cambio della gestione al 51%. «E’ solo un’ipotesi comunque al vaglio del Consiglio», ha detto Carrello. Il presidente Filippo Lanza ha aggiornato i lavori a dopo la conferenza dei capigruppo, per la prosecuzione dell’ordine del giorno che vede questioni importanti come una variazione di bilancio necessaria per garantire le manifestazioni estive e i contributi alle società sportive, oltre che l’esame delle osservazioni al Prg. Ufficio Stampa

 


 

 



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