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-News
scritta il
02/08/2004
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Gino Armeli denuncia...
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Alla Polizia di Stato
Commissariato di Capo d'Orlando (ME)
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Io sottoscritto Armeli Calogero, nato il 08/08/1950 a Tortorici e ivi residente in via Zappulla n. 10, domiciliato in Capo d'Orlando presso la Casa di Riposo "Villa d'Argento", via Piave 92,
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ESPONGO Q. S:
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Il giorno 30 luglio u. s., alle ore 19 circa, in una stanza del pensionato " Villa d'Argento", dove io abito, notavo il signor Pruiti Giuseppe, ospite di questo pensionato, immobile sul suo letto, gli ho chiesto se stava bene e lui ha risposto farfugliando che non si sentiva tanto bene, ho chiesto ad altri ospiti del pensionato se Pruiti si fosse alzato in mattinata, mi hanno risposto che a pranzo non si era visto e che la sera prima aveva manifestato disturbi della lucidità mentale. Poiché conosco il signor Pruiti per persona relativamente attiva e fino al giorno prima l'avevo visto tranquillamente in giro, anche a giocare a carte con gli altri ospiti, ho chiesto ad una assistente come mai fino ad allora non fosse stato chiamato un medico, mi ha risposto che a lei non era stata segnalata la situazione del Pruiti. Ho richiesto l'immediato intervento della direttrice del pensionato che, solo dopo il mio intervento, ha chiamato il medico che è arrivato alle 20.30 circa.
Nel frattempo io avevo allertato il 113, che è intervenuto tempestivamente.
La situazione che ho descritto sopra, non è affatto eccezionale bensì si ripete spesso perché sembra che chiamare il medico in questo pensionato è impresa ardua. Infatti l'assistenza medica, che dovrebbe essere frequente e sollecita, si rivela inesistente, soprattutto ma non solo, in questo periodo estivo in cui gli anziani sono esposti al caldo eccessivo, in locali poco ventilati e spesso surriscaldati specie nelle ore pomeridiane (non esiste un impianto di condizionamento dell'aria). Inoltre fra il personale assistente esiste una sola infermiera per oltre 27 persone ricoverate. Nel turno di notte non c'è mai l'infermiera e di giorno, l'unica infermiera in servizio deve provvedere, come il resto del personale, alla pulizia degli ospiti, alla pulizia dei locali, ai servizi di lavanderia, ai servizi di ristorazione, alle inesistenti attività fisiche e riabilitative e di animazione, all'approvvigionamento della cucina dal deposito, e a tante altre incombenze che non permettono di utilizzare alcune ore della giornata da dedicare esclusivamente alle necessità varie degli ospiti. Non esiste ad esempio la possibilità per chi è ancora autosufficiente, ma anche per chi è in carrozzina, di poter essere accompagnato fuori per una passeggiata, per fare shopping o per altre necessità... perché il personale è poco e non ha l'assicurazione per svolgere tale lavoro all'esterno. Sono stati avviati dalla direttrice e dalla proprietà parecchi progetti finanziati dalle istituzioni pubbliche, ma nessuno è stato realizzato seriamente e concretamente, perché manca il personale adeguato. In organico non esiste il fisioterapista, o lo psicologo, e l'assistente sociale si fa vedere sporadicamente. Il personale in organico, prima dipendente dall'associazione che gestisce questo pensionato, è stato costretto, con minacce e ricatti, a licenziarsi per essere assunto subito dopo con contratto precario tipo Co. Co. Co., oggi che tale tipo di contratto è stato abolito ed è subentrato il contratto a Progetto, che prevede il coinvolgimento totale del personale nell'organizzazione del lavoro e nella gestione dell'impresa, le lavoratrici in servizio continuano a svolgere mansioni da dipendenti, con orari e ordini di servizio provenienti dalla direttrice, mentre la posizione giuridica di queste lavoratrici è a tutti gli effetti quella di lavoratrici autonome, tale anomalia e' passibile di sanzioni penali, e tali lavoratrici potrebbero chiedere l'assunzione a tempo indeterminato come dipendenti, considerato che tale è il loro regime reale di lavoro, totalmente diverso da quello previsto dal loro attuale contratto di lavoro.
Poiché il personale infermieristico è ridotto all'osso, le altre assistenti sono costrette ad occuparsi della preparazione delle terapie, in orario notturno!, e di altri interventi sanitari che a loro non competono.
Nel turno di notte, l'unica assistente in servizio (che non è mai un'infermiera, ribadisco), deve provvedere alla pulizia di alcuni locali, alla stiratura di tutta la biancheria giornaliera e alla sua distribuzione nelle stanze degli ospiti. È successo che durante la notte qualcuno si sia sentito male, l'assistente di turno ha contattato la direttrice per telefono e lei, senza avere alcuna competenza medica, ha ordinato l'intervento in attesa del giorno dopo. Ho visto ospiti ammalati, che solo dopo giorni hanno avuto la fortuna di avere un medico al capezzale. Un altro inconveniente che ho da segnalare è lo smaltimento dei rifiuti speciali (pannoloni, traverse, siringhe e medicinali scaduti), che vengono conferiti al cassonetto ordinario.
Capo d'Orlando 31/07/2004
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