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scritta il
10/08/2004
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“Di giorno, di notte”, applausi e manifestazioni d’affetto per il “barone” Tano Cuva
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Comunicato Stampa n. 558 del 9 agosto 2004
“Di giorno, di notte”, applausi e manifestazioni d’affetto per il “barone” Tano Cuva
Applausi a scena aperta per Tano Cuva, il “barone” dei vitelloni orlandini anni 60, che si è presentato in piazza Matteotti con il suo nuovo libro, “Di giorno, di notte”, nel quale raccoglie storie e testimonianze di un tempo che ha lasciato il segno anche a Capo d’Orlando. Presenti la professoressa Anna Maria Savarese e il giornalista Piero Fagone - oltre al sindaco Massimo Carrello e all’assessore al turismo, Salvatore Mantineo, che ha voluto l’evento nel cartellone dell’Estate orlandina 2004 - Francesco Reale ha letto i brani più significativi di quello che può anche essere definito un racconto autobiografico. Attorno al barone Cuva, un pubblico piuttosto inusuale per la presentazione di un libro. Un bagno di folla e tante manifestazioni d’affetto per uno che - a modo suo, in maniera sempre originale e mai scontata - ha dato il suo prezioso contributo alla costruzione della moderna Capo d’Orlando.
«E’ una raccolta di ricordi - spiega Tano Cuva - che iniziano da metà anni Cinquanta con Lucio Piccolo. C’è la descrizione di quella che ho chiamato Casa del Nespolo, cioè la mia casa del divertimento, che si trasforma a seconda dei presenti, ma anche la nascita della Tartaruga come locale di intrattenimento». Fatti e ricordi che hanno segnato la storia di Capo d’Orlando. «L’idea - aggiunge Cuva - me l’ha data mio figlio, che ha solo tre anni e mezzo. Ogni volta che finiamo un gioco, mi dice sempre “e ora che facciamo?”, praticamente la stessa domanda che mi ponevano i ragazzi degli anni Sessanta. Allora non c’era molto, tutto era una invenzione continua...».
E fra le invenzioni, Cuva ci mette il Club dei Carissimi. «Era un club in cui nessuno aveva nome e cognome - ricorda l’autore - tutti erano chiamati carissimi o carissime».
Ma Tano Cuva, oltre che principe dei vitelloni, è rimasto negli annali per i suoi esilaranti pesci d’aprile. Dal finto comizio di Bossi alla sua prematura morte, dall’analisi delle urine per tutti i dipendenti comunali ai telefonini clonati, e tanti altri. Ma ci saranno ancora quei pesce d’aprile in grado di sconvolgere per qualche giorno la vita degli orlandini? «Forse si e forse no - commenta con un sorriso sornione il buon Tano Cuva - per quest’anno avevo pensato di diffondere la notizia della non omologazione del record della torta, secondo me la più bella manifestazione invernale che si sia mai tenuta a Capo d’Orlando, perché le uova utilizzate non erano fresche di giornata. Ma poi ho lasciato perdere... forse sto invecchiando».
Ufficio Stampa
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