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-News
scritta il
12/08/2004
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"Villa Piccolo Jazz"IV Edizione 2004
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L'Associazione
Cross Road Club presenta:
"Villa Piccolo
Jazz"IV Edizione 2004
Parco di Villa Piccolo - S.S.113 Km.108,00 Capo d'Orlando (ME)
ingresso
euro 8,00
- mercoledì 11 agosto ore 21,30,
"LIGHEA"
- venerdì
13 agosto ore 21,30, "TABULE'"
Lighea
Marvi
La Spina pianoforte
Mario
Raja sax tenore,
soprano Bruno
Tommaso contrabbasso
"La nota acuta è ligheia,
bell'aggettivo del greco antico. Ligheia è la Musa di chiara voce
nell'Odissea. Ligheia è pure l'arte del suono armonico, la melodia che
addolcisce gli animi e svela la limpida gratuità della vita. Lighea -
senza una i, ma va bene lo stesso - è la donna-pesce di un bel racconto di
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, siciliano. Lighea infine - in omaggio alla
scabra bellezza della Sicilia ma anche all'orgia di suoni delle sirene durante
le feste della bufera in fondo al Tirreno e allo Ionio - è il titolo di questo
cd, concertato dal sax di Mario
Raja, dal contrabbasso di Bruno Tommaso e dal pianoforte di Marvi
La Spina." Con
queste parole Domenico Starnone presenta il gruppo nelle note di
copertina del suo primo CD (Spalsc(h) CDH799.2) tutto di rielaborazioni di temi
popolari siciliani. Marvi
La Spina, Mario
Raja e Bruno Tommaso
sono tre compositori e arrangiatori di jazz con molte frequentazioni in ambito
accademico. Con questo gruppo hanno deciso di dedicare una volta tanto il loro
impegno compositivo invece che a una delle orchestre che si trovano regolarmente
a dirigere a un gruppo formato da loro stessi. Grande intesa, stima
reciproca, affinità nella ricerca e gusto per l'invenzione estemporanea sono la
formula del trio, che riesce a coniugare le sfaccettature di una scrittura anche
molto complessa con la libertà dell'improvvisazione. I tre musicisti
hanno composto una serie di brani basati sulla tradizione popolare siciliana,
realizzando una sorta di suite scritta a sei mani. Nella rilettura
del trio le bellissime melodie di questa tradizione diventano molte cose
diverse: si passa dal suono quasi classico di un'antica ninna nanna
all'improvvisazione sul ritmo incalzante di una danza della provincia di Salemi.
Dall'incedere un po' ipnotico che si fa ritmo latino di "Carrittera"
agli echi del mare in "Scogli". In tutti i casi
l'improvvisazione si fonde in maniera naturale coi pezzi, diventandone elemento
imprescindibile e strutturale. Il trio LIGHEA ha suonato al festival di
"Siena Jazz 2002", al
"Festival Jazz di Sassari", allo Spasimo di Palermo per i
"Concerti di Primaestate" con un omaggio a Thelonious Monk. E
ha partecipato alle "Settimane Musicali di Stresa 2003"
con una produzione originale sui compositori classici di area latino-americana.
Tabulè
Claudio
Prima organetto
Giuseppe De Trizio
mandolino
Fabrizio
Piepoli voce e percussioni
Tabulè
ovvero un incontro tra suoni, immagini e sapori; traversate di
corpo ed anima, una proposta poetica ed acustica che si muove nel
tempo e nello spazio visitando brani d’autore e di tradizioni
comunicanti, in cui la forma canzone è il viatico necessario
per racconti possibili. Il mare memoria salina, labile come spuma o
ruga, l’acqua dritta sulle mani, le nocche sporgenti, la misura
del tempo che pulsa sotto le vene. La
loro musica, come l'insalata di cous cous da cui prende nome, è una
mistura di colori e spezie che evocano il sapore di una tradizione
fatta di frugalità e ingegno. Allora le risorse musicali di Puglia
cariche di paradossi armonici vengono rilette secondo un metro
diverso che concede spazio al sentire dei suoi interpreti nel
tentativo di giungere ad una musica in cui assonanze e contrasti si
cercano e le soluzioni diventano tensioni.
Lungo questa traccia di pensiero si sviluppano nuove ipotesi di
arrangiamenti rivolte a brani 'classici' del repertorio salentino (La
rondinella, Ferma Zitella, To To To) così come alle tarantelle
garganiche (Lettiri che t'ammanne,O re re), giungendo al
fulcro del loro intento artistico con la proposta di composizioni
originali, dove la tradizione diviene un pre-testo per esplorare
nuovi percorsi sonori mescolando suggestioni appartenenti a culture
diverse ma insolitamente vicine.
Il tutto si fonda sulle diatoniche armonizzazioni dell'organetto di Claudio
Prima ideale placenta per le diacroniche evoluzioni melodiche
della voce di Fabrizio Piepoli e del mandolino di Giuseppe
De Trizio.
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