-News scritta il 02/04/2004
Ristrutturazioni casa: la guida alle detrazioni

Ristrutturazioni casa: la guida alle detrazioni
a cura di Antonello Cherchi, Franca Deponti e Francesca Padula

Il quadro è finalmente chiaro, con l’accoppiata dell’aliquota di detrazione Irpef al 36% e quella dell’Iva al 10% su quasi tutti i lavori. Più chiaro, dopo un tira e molla durato cinque mesi: nel 2003, con lo sconto del 36%, l’Iva ridotta sui lavori di manutenzione era stata prorogata solo fino al 30 settembre. Poi, con la solita mossa dell’ultima ora, era stata spostata fino al 31 dicembre, termine del periodo concesso dalla Ue. A questo punto, mentre la Ue svolgeva rapidamente i passaggi per la concessione di un ulteriore periodo agevolato, il Governo varava nuove modifiche con la Finanziaria 2004: la percentuale saliva al 41% con riduzione del tetto di spesa da 60mila a 48mila euro, e l’Iva al 20% sulle manutenzioni (ricordiamo che per ristrutturazioni e restauri è fissa al 10 per cento, senza bisogno di proroghe). L’ultimo colpo di scena è arrivato con il decreto legge "milleproroghe" 355/2003: il sì della ’Ue durante la fase di conversione (legge 47/2004) ha permesso il recupero dell’Iva al 10% sulle manutenzioni, con effetto retroattivo. Ma ha fatto ritorno anche il 36% al posto del 41 per cento. L’andamento del settore. Questi giri di valzer hanno comunque prodotto un pessimo effetto sul mercato dei recuperi edilizi: nel 2003 le "comunicazioni di inizio lavori" (a pagina 2) sono calate del 13% rispetto al 2002. E ancora, a gennaio 2004, le comunicazioni erano il 14% in meno rispetto a gennaio 2003. Una situazione che preoccupava l’Ance, che spera adesso in una ripresa, pur stigmatizzando l’abbassamento del tetto di spesa a 48mila euro. Le regole in vigore. Oggi è detraibile il 36% delle spese sostenute per un lunga serie di interventi (l’elenco dei lavori è alle pagine 4 e 13). Inoltre, si potrà detrarre il 36% del 25% del costo (risultante da atto pubblico) delle unità immobiliari comprate dall’impresa che ha restaurato o ristrutturato l’intero edificio (articolo 9, comma 2, della legge 448/2001 nel testo vigente il 31 dicembre 2003). In ogni caso, il tetto di spesa massima sulla quale effettuare la detrazione è di 48mila euro. L’agevolazione vale (ai fini Irpef) per tutti i pagamenti effettuati dal 1° gennaio 2004 al 31 dicembre 2005 e (ai fini Iva) per tutte le fatture emesse nello stesso periodo. Il ritorno dell’Iva al 10% è su tutti gli interventi perché, se è vero che l’agevolazione formalmente riguarda solo i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, è altrettanto vero che tutte le altre opere rientrano di fatto in una delle tipologie "ufficiali" (si veda sempre a pagina 4). Sono anche confermati il "passaggio" delle rate di detrazione residua dal venditore all’acquirente e dal de cuius all’erede, e la rateazione "breve" per chi ha più di 75 e 80 anni. Restano i problemi della nuova norma per il periodo che va dal 1° gennaio 2004 fino al 27 febbraio 2004: chi abbia fatto affidamento sul 41% e sui 60mila euro ora si trova ad aver sbagliato i conti (si veda a pagina 3). Rispetto alle norme in vigore nei primi due mesi del 2004, fino ai 48mila euro di spesa il vantaggio per i committenti, almeno nella manutenzione, si fa sentire. Dopo, no. E per chi fa lavori più impegnativi (restauro e ristrutturazione) la perdita è secca da subito.

15 marzo 2004

 


 

 



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