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Laura
Letizia è nata a Palermo il 10/09/1950 e poiché è nativa nel
segno della vergine dovrebbe essere meticolosa, monotona,
prevedibile e razionale ma, in realtà, a giorni alterni
dimentica di dover essere tutto questo e diventa, invece, un
cavallo selvaggio in preda al delirio di libertà. Ha alle
spalle un matrimonio fallito
e nel presente un figlio ben riuscito ed un compagno con
i quali tenta di ricostruire qualche speranza, ma è per
carattere inguaribilmente scettica: non riesce ad acquisire
fiducia nell’umanità e sempre più spesso le viene in mente
un luogo comune che prima la faceva sorridere ma che ora, sempre
più spesso, la riempie di tristezza “più conosco gli uomini
e più amo gli animali”.
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Laura
Letizia abita a capo d’Orlando dal 1976 ed insegna Storia e
Filosofia al “Lucio Piccolo”.
Anche nell’ambito
del lavoro si dichiara delusa: l’insegnamento era la
sua vita e per decenni ha dato tutta se stessa con
generosità. Oggi, sempre più spesso, si chiede
“perché?” razionalmente sa che ne è valsa la pena,
emotivamente si sente uno “straccio buttato via”. Ha
cominciato a scrivere fin dall’adolescenza (le prime
poesie sono datate intorno al 1962/63) ed ha descritto
tutte le sensazioni più intime: gioie, emozioni,
speranze e, soprattutto, dolore. Solo nel 2002 ha deciso
di raccogliere una piccola parte delle sue poesie in una
raccolta <<Antiche agavi. Spine incarnate nell’anima>>,
edita da Armando Siciliano, in cui è possibile trovare
un’evoluzione pressoché cronologica della sua anima.
Con questa raccolta ha ottenuto il 2° premio nella XII
edizione “Premio letterario Nunzio Giordano Bruno.
Accademia Nazionale Amici della Sapienza”.
Con diverse
poesie ha partecipato, ottenendo soddisfacenti
risultati, ad altri premi letterari: alla 14° edizione
Beniamino Joppolo – città di Patti; alla 3° ed.
Poesia in Piazza associazione – cultura B. Joppolo;
alla 14° ed. Rosario Piccolo; all’ed. del 2002
Coppolino Billè – città di Milazzo; alla 2° ed.
Premio nazionale Valeria – città di Rieti.
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<<Antiche agavi.
Spine incarnate nell’anima>>
Ed. 2002 - Armando Siciliano
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Intorno alla
sua condizione di donna nel mondo, Laura Letizia esprimeva così,
nel 1975, la sua solitudine e il suo senso di abbandono: |
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Come
un diamante nel buio
mi
sorride
la
mia dolce nostalgia
e
soffici scherzi
di
un’amara ironia
mi
appaiono tutti i giorni
della
mia vita.
Sotto
una pietra
calda
di Sole
brulicano
i sogni avariati
della
fantasia
ma
ancora mi perdo
correndo
folle
incontro
a querule ali
oblique
e scintillanti
fino
a trovarmi innanzi
all’inaccessibile
muro
del
mio essere donna.
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