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Tano Raneri

 

 

 

 

 

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Per non dimenticare...

PEPPE LUCERNA

Invalido

 Voleva che lo si chiamasse "dottore" e, forse, lo era veramente, anche se il titolo non andava al di là di una tollerata,innocente voglia di "esserci".

Dottore, dunque, certo, nel barcamenarsi tra malattie, bisogni e menomazioni alla ricerca di una identità che sfuggiva ad una  intelligenza sempre più retriva a stabilire un rapporto decente con la Sua capacità di intendere.

Ma, purtroppo, per tutti, Lui, era solamente Peppe, quando, addirittura, il disprezzo per la povera gente non aggiungeva epiteti mortificanti che la Sua sensibilità, malgrado tutto, non riusciva neanche a tollerare.

Da qui il Suo unico modo cruento di difesa: fiondar pietre a destra e a manca con una abilità inconcepibile in un corpo in cui la parte destra non percorreva lo stesso itinerario della sua  sinistra.

Eppure, in questo nostro centro tutti amavano Peppe, aggrappato com'era ai ricordi della infanzia dei più ed al raccapriccio di quanti, impotenti, assistevano allo strazio delle Sue interminabili corse sotto il solleone.

Anche in quelle circostanze, la pietosa, sgomenta partecipazione della gente offriva la misura di una intensità d'affetto quasi familiare ed una partecipazione che andava oltre ogni estranea considerazione.

Peppe, dunque, apparteneva alla comunità nel bene e nel male, anche se proveniva dalla vicina Piraino dove tentò un fugace, ultimo ritorno.

Malgrado il Suo stato, tuttavia, non era un solitario. Anzi tutt'altro !

Che l'assembramento avvenisse di fronte al Bar Bristol o da qualsiasi altra parte, al margine c'era sempre Lui col Suo sorriso pudico, coi Suoi immancabili consensi espressi con ammiccamenti o fragorose risate subito spente.

Il Suo abbigliamento casual-tradizionale celava, a stento, una Sua predisposizione verso il raffinato, col un fazzolettino ad impreziosirne la giacca, coi Suoi vestiti sempre fuori misura, colla Sua sigaretta infilata in un consunto bocchino.

A tal proposito c'era chi giurava che l'origine del Suo preteso titolo accademico fosse dovuta alla provenienza dei Suoi abiti, probabile dono di un medico locale...

Finchè, come suole accadere, la favola " du dutturi Peppi" si concluse silenziosamente, nel 1988, ad 81 anni d'età, come silenziosamente si era proposta lungo gli angusti vicoli della Sua sofferta vita. Ma non per i Suoi concittadini d'adozione che ancora oggi lo richiamano alla mente con grande tenerezza.

Il Suo ricordo, dunque, affidiamo anche a quanti non lo conobbero perchè possano includere nel panorama della loro Capo d'Orlando la figura di Giuseppe Lucerna ,cittadino orlandino per vocazione.

                                                                Tano Raneri