Anche
se, tutto sommato,il cordialissimo Comm. Papa di marziale aveva solo
l'aspetto, tuttavia non rinunciò mai ad apparire tale, coltivando un
look da tenente Kojak con pantaloni a zuava, mancanti solo di bande
nere (e, ti pareva), alla guida della Sua inseparabile moto, probabile
avanzo di piemontese memoria. E si, perchè il Commendatore (Lorenzo,
per pochi intimi) era nato a Pavia per caso, risiedendo fino all'età
di ventotto anni in Torino dove acquisì quell'idioma di
"cerea,ne", che non avrebbe mai più abbandonato.
Figlio unico di un militare di carriera
(maniscalco=maresciallo), approdò, ad opera della madre, nobildonna,
nella migliore società "umbertina", sposando il classico
conformismo "savoiardo" in un'epoca in cui l'attenzione per
le mollezze della vita era il pane quotidiano per certi ambienti. Ed
il giovane Lorenzo non restò insensibile al fascino femminile,
coltivandone l'inclinazione ad imperitura memoria.
Generoso,passionale,disponibile era ritenuto dai più informati uno
"spendaccione" senza limiti per aver immolato, da
promettente rampollo, la classica fortuna dei terrieri nei camerini
dei palcoscenici di Montecatini Terme e dintorni. Vizietto che lo
consegnò, Suo malgrado,al gioco delle parti che lo volle impiegato
modello, ma non per molto, presso a SGES (poi,ENEL) dell'epoca (una
anomala dimensione riposta nel più profondo della memoria da chi lo
ritenne sempre e comunque un "uomo di mondo").-
Per
questa Sua prerogativa, essendo ,anche, capace di annullare
chilometriche distanze con uno squisito manicaretto, fu ritenuto, da
molti, un gaudente ,specie in Frazzanò, luogo in cui riparò
definitivamente col padre infermo, per il Suo trentottesimo
compleanno.
Fatalista
per vocazione, era un appassionato "giallista" ed un assiduo
frequentatore del " Lotto" più per ulteriore scommessa che
per reale voglia di vincere.
Ricoprì
cariche prestigiose, essendo stato Podestà a Frazzanò e Presidente
dell'Orlandina Calcio a Capo d'Orlando, ma fu, sopratutto, persona
capace di eludere i risvolti della quotidianità, esorcizzandoli con
fragorose, coinvolgenti, risate.
Prese
commiato da questo mondo, inchinandosi alla dama falcata, come era nel
Suo stile, nel 1982, ad 82 anni d'età.-
Tano Raneri
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