Non saprei datare lo "sbarco" della Famiglia Longo in
questa città,ma, per quel mio girovagare attorno ai "remenber", mi
piace farlo risalire a quando Dio volle perchè, in fondo, i Longo non hanno
ritagliato uno spazio sociale in cui collocarsi, ma, più verosimilmente, hanno
edificato ed operato in una comunità che li ha visti sempre ed in ogni campo
autentici protagonisti.
E meno male che erano in pochi !
Comunque, sbarco o non sbarco, certo è che la genialità non
faceva difetto se in quel di Tusa, centro agricolo pedemontano, fu partorita
l'idea che doveva, in un certo senso, anticipare i tempi di un corso che gli
orlandini erano destinati a percorrere.
Gregario di lusso al seguito del più famoso cugino (Sac.
Rosario Longo), contribuì alla nascita della Scuola Media Statale Parificata
"V.Gioberti" alla quale seguì, anni dopo, il "Ginnasio",
ricoprendo l'incarico di "Segretario" , titolo che rimase impresso nel
cuore e nella mente delle tante generazioni di studenti che lo avevano
incrociato durante la loro vita scolastica.
Discreto per Sua natura, al cospetto di altre realtà
indispensabili percorsi per la prosecuzione degli studi, il Suo ricordo non solo
reggeva i vari confronti, ma, anzi, ne uscìva ingigantito, restando il
solo ed unico "Segretario" per antonomasia per il resto degli anni a
venire.
La Sua attività più appariscente era
quella di
"libraio" ossia luogo dove era possibile comprare libri di testo
e non fintanto che impreziosì il Suo esercizio con una ricca edicola che
contribuì ad attirare una folla di eruditi avventori. Già, proprio così,
colti poichè il negozio era meta quotidiana di quanti, dotati di studi
accademici, alla stregua delle più rinomate "Flaccovio", "Sellerio"
o la nobile "Brera", agitavano le problematiche politiche e sociali
dell'epoca, rinfocolando il loro "sapere" con un
"quotidiano", salutare leggere a...sbafo.
E Lui ? Niente, per il Segretario era cosa di poco conto specie
al cospetto di intemperanze nei riguardi della Sicilia e dei siciliani da Lui
rifiutate con sdegno. Così che non indugiò neanche un attimo nell'esporre il
famoso cartello con :"In questo esercizio non si vendono giornali con
scritti di Montanelli" e lo lasciò finchè sole non lo resse illeggibile.-
Di personale asciutto, alto, dal profilo non proprio
"greco", seguì i Suoi ex alunni in crescita salutandoli per
primo a riprova della Sua indole semplice e delicata.-
Si congedò da questo mondo nel 1982, a 77 anni
d'età.-
Tano Raneri
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