Gli Scritti

 

 

 

 

Torna alla prima pagina di
Tano Raneri

 

 

 

 

 

 

Home
E.mail

 

Per non dimenticare...

Tano Lanza Volpe

A metà di via Tripoli,nel tratto compreso tra via Roma e ciò che sarebbe stata poi "via 27 Settembre", di rimpetto ad una vecchia, pretenziosa struttura spagnoleggiante,un cortile profumava di pasta stesa al sole.Tanta pasta allineata in filari,fluttuante sempre meno alla benefica brezza di mare:prodotto giornaliero del pastificio "Damiano & Bottaro". Di fronte all'inusitato prato dai lunghi capelli,sul lato

opposto alla strada,il Suo esercizio di generi alimentari all'ingrosso e al dettaglio. C'era chi affermava che la , pur passiva, partecipazione al primordiale sistema di asciugamento avesse procurato,al signor Volpe, una tale competenza tanto renderGli una eccezionale capacità di penetrare i più nascosti segreti del biondo alimento. Proprio così: il signor Tano Volpe,come tutti lo chiamavano, giacchè il vero cognome "Lanza" divenne presto un "optional" di fronte ad una intelligenza pronta,acuta,ordinata che gli permise di fondere discendenza ed immaginario a beneficio di una similitudine dagli indiscutibili assiomi popolani.Gioviale,dal tratto squisito,dai modi estremamente garbati,portava su di se i segni di una esperienza che ne condizionò l'esistenza,restituendolo alla Madre Patria in un momento in cui esprimeva il Suo "massimo" alla scuola del padre emigrato in Australia. Così,a soli 24 anni e con qualche "oncia" di argento in gola,meditò sul Suo destino,raggiungendo gli Stati Uniti d'America da dove sarebbe rientrato dopo appena otto anni di permanenza. Qui,nel Suo luogo di origine,ormai maturo,trovò il Suo equilibrio,ricoverandosi nel conforto della famiglia e del lavoro, specie quando il destino volle tormentarLo oltre ogni limite. Eppure ,malgrado le Sue vicissitudini,il signor Gaetano non abbassò mai le armi! Nel Suo esercizio trovava spunti di estrema scanzonatura, curiosando tra le variopinte necessità del prossimo da cui traeva l'aspetto più ilare ,sacrificando anche interessi sull'altare della indispensabile equazione: "la vita,dopotutto,è bella"! Nel Suo camice grigio, perennemente abbottonato a celare una pinguedine che esaltava la virtù dei bottoni,il Suo viso solare dall'ampia fronte, dai grandi occhi spalancati su di un sorriso sornione lo accompagnò per il resto della vita che cedette sotto i magli di un male che, questa volta, non lo risparmiò. Dal reverbero dei miei ricordi,una delicata carezza sulla guancia di un bambino,al seguito di un anziano nonno in calessino,a cui veniva data una "gassosa con pallina" più grande di lui perchè non riferisse che qualcuno tracannava contro il volere della nonna. Il signor Gaetano Lanza Volpe morì nel 1959,a soli 57 anni, lasciando dolcissime testimonianze di vita.

(Profilo inedito)

                                                                                   Tano Raneri