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di Franco Spaticchia

Capo d'Orlando "Città ecologica" e "Città della gioia"? Lo richiede il Turismo di lusso...

Fra gli altri primati, perché non conquistare anche quello di “Città ecologica” e “Città della gioia”? Il turismo di lusso, nei prossimi anni, sarà soltanto quello che valorizzerà l’uomo e l’ambiente.

vista panoramica con laghetto

Non tutti i paesi della Sicilia sono noti o conosciuti, ma certamente Capo d’Orlando non è fra questi. Si, è vero, fra i centri di provincia più famosi e visitati, un tempo, risultavano soltanto Taormina, Cefalù e Lipari (con tutti gli altri paesini dell’Arcipelago delle Eolie), ma da un trentennio circa, la nostra bella cittadina tirrenica è risalita, man mano, nella graduatoria delle mete turistiche siciliane più “appetibili” risultando, nell’ambito dei centri minori, fra i più apprezzati e graditi dai visitatori.
 

Di anno in anno, è stato possibile registrare un crescendo di presenze italiane e straniere che gli ha consentito di compiere il salto di qualità e, pur non disponendo della stessa capacità ricettiva delle tre grandi città turistiche citate, si afferma comunque, subito dopo di esse, come località a forte vocazione turistica. Una locomotiva, insomma, legata al treno dell’economia del settore turistico che corre veloce e crea ricchezza, sviluppo e relazioni.

Per parlare di dati, secondo lo sportello informativo del Dipartimento Regionale Turismo, nel 2017, gli arrivi hanno registrato, rispetto all’anno precedente, una crescita del 16%.
Le presenze sono state 82.456 (il 17% in più), di cui 17.644 i turisti stranieri;
61 mila, le presenze registrate nel settore alberghiero e 21.456 in B&B, affitti registrati e campeggi. E in momenti di crisi, questi sono NUMERI, cioè: risultati!...

I motivi di questa crescita? Essi sono tanti, e più volte sono stati enumerati:

il clima mite, il sole con la sua particolare luce ed energia, la spiaggia, il mare limpido e cristallino, il paesaggio, la particolare morfologia del territorio con il Colle e la chiesetta di Maria SS., un lunghissimo waterfront, un centro urbano a misura d’uomo con l’Isola pedonale, le case basse e le strade larghe, alberate e sempre pulite, i negozi all’avanguardia; per non parlare dell’ospitalità della gente, il loro elevato senso civico, il livello di emancipazione culturale mediamente raggiunto, la voglia di sperimentare, di imprendere, di mettersi in gioco.
 

A queste prerogative di carattere, per così dire, naturalistico-ambientale e identitario, si aggiungono quelle di “posizione”: la Porta dei Nebrodi, la Perla del Tirreno, l'Avan-Porto delle Eolie;

la Porta dei Nebrodi la Perla del Tirreno l'Avan-Porto delle Eolie

e quelle di “conquista”: una politica intelligentemente concentrata sulla promozione turistica, la partecipazione alle Borse internazionali del turismo, le numerose manifestazioni nei periodi più importanti dell’anno, la determinazione nell’arricchire la dotazione infrastrutturale con il porto, l’adeguamento dell’impianto del depuratore municipale di contrada Tavola Grande per garantire la balneabilità delle acque, i progetti a difesa del litorale e per la mitigazione del rischio idrogeologico e per la difesa e la salvaguardia della spiaggia e del territorio e, non ultimo, l’invito pressante del sindaco Franco Ingrillì all’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente affinché “non rilasci altre concessioni demaniali destinate alla realizzazione di lidi balneari e di attività connesse dirette alla fruizione del mare che abbiano come effetto quello di ridurre ulteriormente la disponibilità di spiaggia (già fortemente interessata dalla riduzione della sua superficie a causa dell’erosione), aperta alla libera fruizione dei bagnanti”.
 
Come dire, secondo il sindaco Ingrillì, ma credo, un pò per tutti: “il proliferare di concessioni demaniali aggraverebbe una situazione già difficile, visto che si andrebbero ad occupare ulteriori porzioni della spiaggia che verrebbe così sottratta alla libera fruizione dei cittadini e dei turisti che, per abitudine o per scelta, amano fruire il mare senza dover necessariamente recarsi nei lidi balneari”.

Non parleremo in questa sede dello Strumento Urbanistico (P.R.G.) che è in fase di rielaborazione, perché contiamo di farlo con un servizio tematico, dedicato proprio allo sviluppo urbano e territoriale compatibile.
Ciò non toglie, però, che riteniamo utile ed indispensabile anticipare qualche cosa in merito ad una nuova concezione di città che Capo d’Orlando deve necessariamente assumere e fare propria se si vuole che nei prossimi 10-20 anni, rimanga

espressa la sua capacità attrattiva e, al contempo, rimanga sempre al passo con i tempi, anzi con i nuovi bisogni che, in una società globalizzata e massificata, richiedono diversità, specificità e originalità.

Già a partire dai prossimi anni, infatti, sarà necessario unire tradizione a innovazione, dal particolare al globale; si dovrà essere in grado di fornire risposte dal forte carattere identitario, orientate verso la sostenibilità, valorizzate in termini ecologici e adeguate a supportare i flussi turistici che sempre più richiedono risposte atte a soddisfare il fabbisogno di BENESSERE FISICO, BENESSERE PSICOLOGICO, BENESSERE INTELLETTUALE ARTISTICO E CULTURALE, BENESSERE ECO-AMBIENTALE E BENESSERE SPIRITUALE.

E se le parole d’oro, nel prossimo futuro, saranno: eco-friendly, green-living, la Cité de la joie? Capo d’Orlando, per presentarsi con le carte in regola all'appuntamento con l'innovazione e poter conquistare altri primati, dovrà obbligatoriamente diventare una “Città smart-ecologica” e la “Città della gioia” (etica e solidale). Il futuro del turismo di lusso, ma io direi dell’umanità, starà proprio nella valorizzazione dell’uomo e dell’ambiente. E il nuovo P.R.G. ne dovrà tenere necessariamente conto.
 

Segue
Città smart-ecologica Città della gioia
 
 

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