Ogni
anno, il primo settembre, a Naso, si compie un miracolo: tutti i nasitani presenti e lontani (sparsi in tutto il mondo) sono
accomunati dall'unico grande desiderio di venerare il loro Concittadino e Patrono San Cono.
Il simulacro portato in processione
raffigura il Santo con la pelle nera perché, narra la leggenda, che
durante un attacco dei Turchi alla città di
Naso questi si diedero
alla fuga all'apparizione del Santo con tali sembianze.
L'emozione è intensa, la partecipazione corale, il coinvolgimento
è totale... " Un cuor solo ed un'anima sola" al
grido secolare che viene tramandato di generazione in generazione:
"
'NA VUCI VIVA: GRAZIA SAN CONU "
Da
diversi anni alla gioia dei nasitani (nasensi) si è unita anche
quella dei devoti provenienti dalla
città di San Cono in provincia di
Catania, che accoratamente rispondono
"
VIVA DIO E SANTU CONU "
Volta della Cappella di San Cono
Messaggio ai fedeli del
parroco Calogero Tascone |
Carissimi fedeli,
Il Santo Padre Benedetto XVI, ha indetto un anno della Fede
che, dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013, accompagnerà
il cammino della Chiesa universale. Egli scrive:”In
quest’anno dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede
per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più
consapevole e a rinvigorire la loro adesione al Vangelo,
soprattutto in un momento di profondo cambiamento come
quello che l’umanità sta vivendo”. Non sciupiamo l’occasione
che la tradizionale festa di San Cono ci offre! Guardiamo
con ammirazione alla straordinaria fede del nostro Santo,
imitiamolo nella nostra vita e frutti abbondanti di bene
nasceranno nella nostra comunità.
Padre Calogero Tascone |
IL PROGRAMMA DELLA FESTA
2012 |
VENERDI' 31 AGOSTO - Giornata di preghiera per le
vocazioni
Nel corso della
mattinata giro dei Corpi Bandistici “Città di Ciminna” (Pa)
e “Giuseppe Verdi” di Naso con intrattenimenti musicali in
piazza Giovanni XXIII e piazza Roma.
Ore 17,00 - 19,00 -
Confessioni in Chiesa Madre;
Ore 17,30 - Piazza Lo
Sardo: Concerto del Premiato Gran Concerto Bandistico “Città
di Ciminna”;
Ore 19,00 - Santa Messa e Vespri Solenni in onore di San
Cono presieduti da padre Dino Lanza della Diocesi di Patti;
Ore 20,00 - Piazza
Roma: Arrivo dell’Amatoriale Podistica “Viva S. Cono”,
percorso Capo d’Orlando-Naso e benedizione degli sportivi;
Ore 21,30 - Piazza
Roma: Gran Concerto di Gala dell’Associazione Musicale
“Città di Ciminna”.
SABATO 1
SETTEMBRE.
Ore 8,30 e ore 10,00:
Sante Messe;
Ore 9,00 - Giro dei
Corpi Bandistici per le vie della città e intrattenimento
musicale;
Ore 11,15 - Piazza
Parisi: Corteo delle autorità fino alla Chiesa Madre;
Ore 11,30 - Santa
Messa Solenne presieduta da padre Benedetto Lupica. Al
termine processione della venerata immagine di San Cono.
Conone Navacita, Grande Santo e Illustre Cittadino di Naso.
Sosterà in piazza Roma per accogliere i voti e benedire i
fedeli nasitani, suoi concittadini e tutti coloro che si
sentono suoi devoti;
Ore 21,30 - Piazza
Roma: Concerto a cura dell’Amministrazione Comunale. Sul
palco i Gipsy Kings per un grandissimo concerto.
Ore 24 - Conclusione
con lo sparo dei fuochi d’artificio a cura della ditta
“Russo” di Castell’Umberto.
Il 31 Agosto e l’1
settembre il Comitato e il Comune mettono a disposizione dei
bus navetta con partenza da Bazia, Cresta e Grazia.
Il Comitato
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Vita
di San Cono |
Vita di San
Cono
San Cono nacque il 3 giugno
1139, durante il regno di Ruggero II. I suoi genitori erano
Anselmo Navacita e Claudia o Apollonia Santapau, appartenenti
a famiglie agiate di Naso, e il bambino alla nascita fu
battezzato Conone.
I genitori avevano riposto in lui grandi speranze, poiché
sarebbe dovuto diventare l'erede che avrebbe continuato nel
tempo il casato dei Navacita. Man mano che il bambino
cresceva, però, cominciarono ad affiorare in lui atteggiamenti
volti più alla Chiesa che alle occasioni mondane.
All'età di 15 anni, Conone, ascoltando la Messa, rimase
colpito da diverse espressioni del Vangelo: "Chi ama il padre
o la madre più di me, non è degno di me" (Mt 10,37); "Se
qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi sé stesso, prenda
la sua croce ogni giorno e mi segua" (Lc 9,23); "Chi non
rinunzia a tutto quello che possiede, non può essere mio
discepolo" (Lc 15,33).
Seppur combattuto tra la volontà di seguire Cristo e quella di
non abbandonare i suoi genitori, Conone decise infine di
presentarsi al Monastero di San Basilio, vicino a Naso, dove
venne accolto. Qui diede prova della sua virtù, del suo amore
per la preghiera e per la penitenza, della sua disponibilità
anche nello svolgere i servizi più umili.
Successivamente venne mandato al convento di Fragalà, presso
il comune di Frazzanò, dove conobbe San Silvestro da Troina e
San Lorenzo da Frazzanò. Tanta fu la dedizione di Conone che i
superiori gli proposero (e poi gli imposero) di accedere al
Sacerdozio.
Dal momento che amava la vita contemplativa, riuscì ad
ottenere dai superiori di vivere nella Grotta di Rocca d'Almo,
dove si nutriva di erbe selvatiche, dormiva sul terreno e,
giorno e notte, poteva dedicarsi alla preghiera ed alla
penitenza.
Nel frattempo l'Abate del Convento di San Basilio dovette
allontanarsi, e invitò il Padre Conone Navacita a tornare per
sostituirlo; Conone, suo malgrado, ritornò in Convento. Ma
poiché il Padre Superiore non poteva più tornare, i
confratelli all'unanimità elessero Conone come Abate,
nonostante fosse ancora giovane. Più avanti, nacque in lui il
desiderio di visitare i Luoghi Santi e, ottenuti i permessi,
intraprese un lungo viaggio alla volta di Gerusalemme.
Tornato a Naso, venne a sapere la triste notizia della morte
dei suoi genitori, ed essendo rimasto l'unico erede del loro
patrimonio, lo vendette donando l'intero ricavato ai poveri.
Dopo una breve permanenza nel Monastero, poté quindi ritirarsi
definitivamente nella grotta detta di S. Michele e riprendere
la sua vita da eremita.
Ma la sua quiete fu turbata ancora una volta: una giovane
fanciulla di Naso di nobile casato era caduta in peccato con
un giovane, rimanendo così nel disonore. Ma ella incolpò
l'Eremita dell'accaduto, nonostante la sua tarda età e la fama
di santità di cui già godeva. Conone fu denunziato al
Governatore e trascinato davanti al giudice che, nonostante le
pacate risposte dell'Eremita, lo condannò ad essere spogliato
nudo e fustigato in pubblica piazza. Ma quando fu spogliato,
comparve un corpo esile, coperto di piaghe, con il cilicio ai
fianchi e al petto e le carni in qualche punto a brandelli e
già putrefatte. il vecchio Abate fu allora riaccompagnato in
massa dal popolo osannante nella grotta da cui, ingiustamente,
era stato prelevato.
San Cono morì il 28 marzo 1236, un Venerdì Santo, durante il
regno di Federico II di Svevia. Secondo la leggenda,
improvvisamente a Naso si sentirono suonare le campane, senza
essere toccate da nessuno. I nasitani accorsero nella grotta
di Conone per chiedere spiegazioni, ma lo trovarono, già
morto, in estasi e sollevato da terra.
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